In pubblicità tutto deve essere bellissimo, perfetto, pulito, ordinato, luminoso e inattaccabile. Anche le pubblicità che puntano sulla naturalità spesso cadono nel tranello del desiderio di perfezione a tutti i costi, con un effetto ridicolo e ancor meno naturale delle pubblicità tradizionali.
La naturalità in pubblicità è una grande scommessa che pochi possono permettersi di portare fino in fondo. Le persone (i consumatori) vogliono sognare, è vero, ma sono sempre più sensibili alla bellezza nascosta nel “quotidiano” e nel “normale“. Anche se sembra un paradosso, l’esigenza di verità in pubblicità e in comunicazione è una sfida molto più dura di quanto si possa immaginare.
Per vincere questa sfida bisogna affidarsi alle mani esperte di chi della naturalità ha fatto la sua firma e Trinet, un’azienda specializzata in HR per piccole e medie imprese, si è affidata a Annie Leibovitz, la fotografa statunitense i cui ritratti sono famosi in tutto il mondo (se non la conoscete, fate una piccola ricerca su Google e ve ne innamorerete).
La campagna People Matter è nata proprio con l’intento di dare un volto ai lavoratori, mostrandoli alle prese con il lavoro e la vita di tutti i giorni. Nessun set particolare e nessun imbellettamento: la Leibovitz arrivava sul luogo di lavoro e scattava. Il risultato è sorprendente.
Ma per scattare fotografie così non basta una macchina fotografica. Se la pubblicità esige professionismo, la pubblicità “al naturale” ne vuole ancora di più e non tutti possono permettersi di scritturare Annie Leibovitz.